John Kelley Vi presento Texpremium

La The London Textile Fair rimane, Texpremium arriva e mira più in alto. E’ questa la via indicata da John Kelley, patron della fiera londinese e di Textile Events, che ha trovato la formula vincente per garantire alle aziende un accesso al mercato britannico a costi contenuti.

Ma negli ultimi anni è arrivata la frenata dei consumi e il calo dei prezzi: i migliori clienti si sono in parte ridimensionati e la fascia media si è allargata, tendendo al basso e in questo nuovo scenario si sono introdotti i nuovi competitor, a iniziare dai turchi. Anche alla fiera londinese, creando così una prima crepa e qualche malumore tra gli espositori italiani, impossibilitati a competere su certi prezzi.

Così, per una London Fair che continua comunque a funzionare, Kelley ha pensato ad un salone più improntato al “luxury”: “Sarà riservato a una cinquantina di aziende – spiega, ammettendo un’ispirazione dovuta al francese Blossom – ed ovviamente puntiamo a coinvolgere soprattutto gli italiani, anche biellesi, che avrebbero l’opportunità di farsi vedere sul mercato inglese un mese prima di Première Vision. Ed è anche un modo per ristabilire le distanze con la concorrenza turca”.

Ma esistono a Londra ed in Inghilterra brand del lusso sufficienti a giustificare una nuova fiera?
Sì, basta pensare a Burberry. E poi questo è un bacino che arriva anche agli altri paesi del nord dell’Europa. L’Inghilterra è una grande bocca da sfamare, consumiamo molto abbigliamento e quindi il nostro mercato resta uno dei più importanti al mondo.

Quale sarà la formula di Texpremium?
Due giorni (16 e 17 giugno, ndr), in un luogo più lussuoso e ristretto, con stand chiusi sui lati. Tutto più accattivante e in linea con il mercato a cui si riferisce.

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