Gli stand del meccanotessile italiano

Raffaella Carabelli e la scelta di Colombiatex

Se il meccanotessile italiano e’ a Colombiatex con un’area collettiva una buona parte del merito e’ di Raffaella Carabelli, past president di Acimit e ‘pioniera’ con la sua Fadis nel mercato sudamericano. A sette mesi dal passaggio del testimone ad Alessandro Zucchi al vertice dell’associazione dei meccanotessili italiani Carabelli puo’ fare un primo bilancio della sua esperienza: “Sono stati anni molto intensi – dice – nei quali ho imparato molto. Da una posizione come quella da presidente vedi le cose con una prospettiva diversa, passi dal dover decidere per la tua azienda, anche se in condivisione con fratello e sorelle, a decidere per tante altre, scegliendo la soluzione migliore che non vale mai per tutte. L’importante era capire le esigenze della maggioranza, composta da aziende medio-piccole, piu’ bisognose di supporto di quelle maggiormente strutturate. La partecipazione collettiva a Colombiatex e’ stata una di queste scelte”.

Perche’ proprio Colombiatex?
Nel continente americano le aziende italiane hanno sempre avuto un buon mercato. Dopo la chiusura di Atme a Greenville, negli Stati Uniti, e’ mancata una fiera di riferimento per tutta l’area e come Fadis siamo venuti a Medellin, dove il nostro meccanotessile si combina con la moda come a Techtextil si combina col tessile tecnico. Da presidente proposi di venire qui in collettiva e ora le aziende vengono volentieri perche’ l’ambiente e’ piacevole per incontrare i clienti e consolidare i contatti. Per noi di Fadis l’area incide nel fatturato intorno al 10%, non ha i numeri dell’Asia ma vale la pena esserci”.

A Itma manca ancora piu’ di un anno…
E’ vicinissima, troppo vicina (dice sorridendo, ndr). E’ un salone che richiede una organizzazione enorme e quattro anni tra una fiera e l’altra passano velocemente.

Si torna a Barcellona. Nel 2011 fu una scelta un po’ contestata.
Ma alla fine fu una buona edizione, in un ambiente adatto, vivace e accogliente. Li’ c’e´una buona organizzazione. Io sono da sempre fautrice di Itma nei luoghi dove il tessile e’ vivo e importante, come ha dimostrato l’ultima edizione di Milano, e credo che Itma Europa sia il top per il settore; e’ giusto che ci siano saloni anche in altri continenti ma chi cerca la qualita’ deve venire in Europa.

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