L'Europa non e' dietro l'angolo

Sono interessati più al mercato interno che a quello internazionale i brand cinesi che espongono a Chic: l’Europa è vista come fonte di ispirazione ma il miliardo di potenziali clienti nella madrepatria attira di più. E non c’è neppure da dar loro torto, anche perché qualità e quantità hanno parametri diversi rispetto ai nostri e lo capisci quando alla domanda sulla grandezza di un’azienda produttrice di tessuti ti viene risposto che “non è tanto grande, abbiamo solo un migliaio di dipendenti”…

Vongusto gioca un po’ sull’italianizzazione del nome e sul marketing, con borse e bottiglie di acqua con il logo aziendale distribuite da giovani hostess: “I nostri designer girano continuamente per l’Europa – dice Ren Xiaoyan (nella foto a sinistra) – e combiniamo i gusti orientali con lo stile europeo, ma noi produciamo tutto qui e vendiamo sul mercato interno. Magari in futuro penseremo anche all’export ma non adesso”.

Per la prima volta a Chic si parla espressamente di sostenibilità con un’area specifica: “Onestamente – dice ancora la rappresentante di Vongusto – con la collezione invernale che presentiamo adesso abbiamo poco di sostenibile, mentre nell’estiva usiamo molte più fibre naturali”.

Da Gimaras (quelli del migliaio di dipendenti, ndr) è rappresentata tutta la filiera tipica della città di Shaoxing, che ha un intero spazio riservato nel padiglione 2: “Iniziamo col filato – dice Gong Yunxiang – e terminiamo col prodotto finito, che vendiamo solo in Cina, mentre i tessuti vanno anche in Europa e in Giappone. Sono tutte produzioni destinate al lusso e ottenute con procedure e da coltivazioni, come quella del lino, sostenibili, non c’è nulla di sintetico. La tecnologia che usiamo, anche più avanzata rispetto ad altre aziende, ci permette di avere collaborazioni con i politecnici e le università di moda di Shanghai, Hong Kong e Doghua”.

Condividi articolo