Imprese Prato e Pistoia

Biella e Vercelli verso una fine di 2016 incerta

Un discreto terzo trimestre 2016 ma anche una discesa verso il 2017 non priva di insidie per le imprese di Biella e Vercelli secondo l’indagine congiunturale di Camera di Commercio, Unione Industriale Biellese e Confindustria Vercelli Valsesia.

“Per il terzo trimestre consecutivo – spiega Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli – il settore manifatturiero biellese ha registrato un dato positivo, seppure contenuto, sul versante della produzione industriale. Per Vercelli i dati sulla produzione rilevano un incremento positivo dell’1,8%, ma entrambi i dati sono al di sotto della media regionale piemontese (2,7%) , trainata dall’ottima performance di Torino.La situazione è di difficile lettura, accanto a segnali incoraggianti, altri indicatori evidenziano che il clima di incertezza caratterizza ancora tanto gli scenari internazionali quanto lo stato di salute di alcuni comparti. Basti guardare al trend degli ordinativi dall’estero, tradizionalmente uno dei fattori più importanti per l’economia industriale delle due realtà: solo un +0,2% per Vercelli che sconta un calo del -4,0% degli ordinativi interni e un -1,2% per Biella a fronte di una sostanziale stabilità della domanda interna”.

“Il sistema camerale non mancherà di incoraggiare i processi di internazionalizzazione delle
imprese del territorio, cercando di presidiare nuovi mercati emergenti – aggiunge il vice presidente dell’Unione Industriale Biellese, Emanuele Scribanti – perché il settore non si sta ancora riprendendo. I fattori positivi derivano dalla quotazione del dollaro. Non siamo pessimisti ma dobbiamo vivere di cautela”.

“L’indagine previsionale relativa al secondo trimestre riflette quanto rilevato a consuntivo dal sistema camerale” commenta Giorgio Cottura, presidente di Confindustria Vercelli Valsesia.

Entrando nello specifico per Biella il terzo trimestre ha registrato una blanda crescita della produzione industriale (+0,5%). Cala il finissaggio (-0,7%), stabile la produzione per la tessitura (+0,1%) e le altre industrie tessili (+0,2%), mentre più incoraggianti sono la filatura (+1,2%) e le altre industrie
manifatturiere (+1,3%). Stazionari gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale (+0,1%), mentre sono
in calo gli ordinativi esteri (-1,2%; -13,8% per la filatura). Il fatturato totale registra un aumento dell’1,6%, quello estero dell’1,1%. Per Vercelli invece il sistema manifatturiero ha registrato una crescita della produzione industriale dell’1,8%: in lieve calo l’industria del tessile e abbigliamento (-0,4%).

E le aspettative per la fine dell’anno sono caute sia sull’andamento degli ordini esteri (il saldo ottimisti-pessimisti passa a -0,9% rispetto al -4,9% del terzo trimestre 2016) sia sugli ordini totali (il saldo ottimisti-pessimisti sale a -6,7%, rispetto al -10,8% del trimestre precedente) sia sulla produzione, che registra un 1,7% rispetto al -5,3% del terzo trimestre. Rimangono previsioni positive sull’occupazione .

Per quanto concerne l’effetto Brexit, le aziende che hanno rapporti commerciali o di altro tipo
con la Gran Bretagna sono il 56,7%. Di queste, il 5,8% segnala effetti negativi dall’uscita del
Regno Unito dall’Unione europea, mentre nessun effetto viene indicato dal 35% delle aziende.

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