La moda è un affare di famiglia

Su 746 aziende del Sistema Moda (di cui 230 lombarde), con fatturato superiore a 20 milioni di euro, che generano 52,6 miliardi di euro di fatturato e impiegano circa 200 mila addetti, il 78% è rappresentato da un’azienda familiare.
Ieri sono stati presentati presso la sede di Missoni a Sumirago (VA) i risultati dell’Osservatorio AUB sulle imprese familiari del Sistema Moda promosso da AIdAF, UniCredit e Bocconi, dedicato alle aziende familiari che operano nella produzione e commercializzazione di abbigliamento, borse e accessori, calzature, orologeria e gioielleria.

Quattro aziende su cinque di quelle considerate sono controllate da una (o due) famiglie proprietarie. Tale incidenza è ancora più elevata nelle aziende di minori dimensioni, ovvero con fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro (82,6%) rispetto alle aziende con ricavi superiori a 50 milioni di Euro (71,8%).

Focalizzando l’attenzione sulle 585 aziende familiari analizzate nel rapporto (160 quelle lombarde), che generano 38,1 miliardi di euro di fatturato e impiegano circa 143.000 addetti, la ricerca ha evidenziato che per il 60% le imprese familiari del Sistema Moda hanno più di 25 anni e sono localizzate soprattutto in Lombardia (27,3%), Veneto (23,4%) e Toscana (13,1%). Regioni dove hanno sede alcuni importanti distretti tra cui quello dei filati e della seta di Como (Lombardia), della maglieria di Treviso (Veneto) e dei filati e dei tessuti di lana di Prato (Toscana).
Le aziende del Sistema Moda si caratterizzano per un forte legame con la famiglia proprietaria: circa 7 aziende su 10 di medie e grandi dimensioni sono guidate da un leader familiare e tale incidenza raggiunge l’85% nelle aziende di minori dimensioni.

Sul fronte internazionalizzazione, i dati dell’Osservatorio AUB dimostrano come le aziende del Sistema Moda abbiano fatto fronte alla stagnazione della domanda interna sfruttando in maniera crescente l’estero come leva strategica. Le aziende familiari del Sistema Moda presentano infatti una maggiore propensione verso strategie di internazionalizzazione rispetto alla media nazionale: il 37,4% ha effettuato almeno un investimento diretto all’estero, contro il 28% della media nazionale, con un focus particolare sull’Asia.

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