Quasi 1.500 gli operatori arrivati a Firenze per l’80’ edizione di Modaprima, un salone che ha richiamato visitatori da 50 paesi con significativa crescita di compratori da Giappone, Russia, Francia, dai paesi del Far East, dalle Repubbliche Baltiche e dal Nord Europa.
Numeri complessivi che sono in leggera diminuzione rispetto ad un anno fa, quando i presenti furono 1.620 ma sul fronte estero i dati confermano quelli del 2015. Soprattutto Giappone (+7%) e Russia hano portato indicazione confortanti, mentre il mercato interno continua a soffrire anche se il livello di qualità dei compratori italiani intervenuti è stato alto.
Nella classifica dei primi 15 paesi di riferimento sempre in testa il Giappone, seguito da Spagna, Russia, Portogallo, Belgio, Francia, Stati Uniti, Turchia, Lituania, Germania, Svezia, Grecia, Corea del Sud, Taiwan e Austria.
“Modaprima – afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – conferma un Dna all’insegna dell’internazionalità. La moda italiana prodotta per la grande distribuzione si dà appuntamento ogni sei mesi a Firenze, per presentare le novità al pubblico internazionale, e lo è stato anche stavolta. Certo questo segmento produttivo sta vivendo una fase complessa, con mercati esteri più vivaci e altri meno, e con il mercato interno caratterizzato ancora da molte incertezze, che si sono riflesse nei numeri dei compratori italiani intervenuti. Ma in questi giorni, alla Leopolda, i nostri espositori hanno comunque incontrato operatori internazionali di alto profilo, arrivati a Firenze con grande motivazione e concretezza per la prossima stagione. Sono piaciute le nuove proposte delle collezioni, così come la sezione Accessories che ha debuttato lo scorso novembre, e che ha raccolto nuovamente feedback positivi. Aggiungo che ancora una volta si sono dimostrati determinanti gli investimenti di Pitti nella promozione all’estero, realizzata in stretta sinergia con ICE Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione, che hanno permesso la partecipazione di missioni di buyer provenienti sia da mercati consolidati sia da economie più emergenti. Per lo sviluppo della produzione e del mercato del ready-to-wear italiano di qualità, la spinta sulla promozione internazionale è davvero il fattore cruciale, sul quale investire sempre di più”.