Il villaggio globale di Première Vision Paris aprirà domattina le proprie porte agli addetti ai lavori del tessile abbigliamento di tutto il mondo presentandosi in tutta la sua grandezza, sia pure in minima parte ridimensionata, con 1725 espositori, tra filatori, tessitori, produttori di accessori, studi di disegno tessile, conciatori, pellicciai e confezionisti.
C’era un po’ di timore per gli effetti degli attentati di novembre e adesso c’è da capire se il calo degli espositori (-4% rispetto ad un anno fa, quando furono 1793) è legato a questo aspetto, molto sentito ad esempio dai giapponesi, o se invece è un segnale di un’economia ancora non stabilizzata e forse addirittura peggiorata dopo il declino di Russia e Brasile.
“I prossimi saloni di Première Vision Paris – dice Gilles Lasbordes, vice direttore generale di Première Vision – si inseriscono nel quadro di una dinamica positiva, mentre il contesto economico e politico resta incerto. Notiamo una diversificazione dell’offerta fra i nostri espositori ed una reale volontà di presentare delle collezioni più varie e ricche in termini di creazione. I nostri visitatori possono stare tranquilli: anche questa stagione i saloni saranno ricchi di novità creative, di prodotti qualitativi, di sviluppi inediti e di ispirazioni. Ritorna Maison d’Exceptions con i suoi 27 artigiani. Il numero totale di espositori è in leggera diminuzione, sulla scia del mercato, ma la dinamica dell’offerta resta forte. Questa edizione ospitiamo 145 nuove aziende espositrici, contro 128 nel febbraio 2015. Il salone si svolge su di una superficie espositiva equivalente a quella dello scorso anno. Questi due indici mostrano la rinnovata fiducia dei nostri espositori nel meccanismo di Première Vision Paris. Sul piano congiunturale, il contesto economico presenta numerosi movimenti nelle filiere industriali. Raggruppamenti di attività all’interno stesso delle società, fusioni e acquisizioni di aziende, ma anche cessazione di attività o riposizionamento… queste evoluzioni hanno avuto un notevole effetto su alcuni dei nostri espositori, in particolare sugli attori più piccoli e quindi più fragili. Da quando Première Vision è divenuto l’organizzatore unico di questi 6 saloni, nel 2014, le nostre scelte strategiche, orientate a maggiore trasversalità e sinergie tra le diverse manifestazioni, hanno portato ad adeguamenti
dell’offerta, a una maggiore selettività, a riavvicinamenti e rilocalizzazioni di espositori, ma anche a modifiche nelle nostre modalità di rilevazione, con un impatto sul numero di aziende espositrici. Essendo ormai conclusa questa fase, Première Vision Paris è pronta ad accompagnare i suoi espositori
all’incontro con i mercati internazionali di moda”.
Sono 19 le aziende che tornano a Parigi dopo qualche anno di assenza: la divisione per settori vede 777 tessitori, 285 produttori di accessori, 270 aziende di pelletteria, 220 disegnatori, 137 faconisti e 36 filatori.
Tra gli appuntamenti di domani c’è la conferenza che presenta il nuovo panorama del sourcing mondiale ottenuto dopo lo studio condotto dall’IFM, l’Istituto Francese della Moda con il quale PV ha avviato una collaborazione: verrà proposto un confronto tra Unione Europea e Stati Uniti, ma anche un approfondimento sulla Francia. Lo studio consentirà soprattutto di evidenziare i paesi che vedono progredire la propria importanza relativa nelle importazioni di abbigliamento dell’UE e dagli Stati Uniti e quelli che, al contrario, riscontrano un calo della propria posizione. Lo studio consentirà anche di aver un quadro del sourcing di prossimità (Europa, paesi dell’Est, paesi mediterranei) ponendo l’accento sulla quota rappresentata negli approvvigionamenti europei. Infine la conferenza farà il punto più in dettaglio sulla Turchia, paese ormai fondamentale per l’industria della moda: congiuntura economica, sfida in fatto di sourcing, evoluzioni dei costi (manodopera, produzione ecc.…).
L’appuntamento è alla sala 501 del padiglione 5 alle 15, con replica giovedì 18 alle 14: la conferenza sarà presentata da Gildas Minvielle, direttore dell’Osservatorio economico dell’IFM.
Sempre domani, alle 13, la cerimonia di premiazione del Leather Accessory Prize, il concorso ideato dalla Scuola Nazionale Superiore di Arti Decorative di Parigi. Il vincitore tra Anthony Brugneaux, Jennifer Chambaret, Clara Daguin, Anthony Dartayre, Caroline Grout, Ludovic Léger, Camille Le Puloch, Brigitte Mirault, Clara Patricelli, Kader Tadjer e Jeanne Vicerial sarà comunicato alla Gold Premium Lounge di PVP Leather.