L'ottimismo di Pitti Bimbo

Sono segnali di ottimismo e di voglia di ripresa quelli che arrivano dall’edizione numero 82 di Pitti Bimbo, che ha chiuso i battenti con una crescita del 3% dei compratori, per un totale di 6.900 presenze, con oltre 10.000 visitatori complessivi.

Qualche cambiamento c’è stato sul fronte estero, dove si è registrata una lievissima diminuzione delle presenze rispetto a un anno fa – con 2.350 buyer intervenuti da oltre 50 paesi – ma con un numero dei negozi presenti che è rimasto invariato. Un po’ a sorpresa sono tornati i buyer dalla Russia (+10% nel numero dei negozi) e dall’Ucraina (quasi il 70% in più di compratori rispetto a un anno fa); tra i mercati europei, molti hanno messo a segno performance positive – Gran Bretagna +31%, Olanda +6%, Spagna +5% nel numero dei negozi, Grecia +14%, Austria +30% – stabili i numeri da Germania e Francia; confermano i livelli di un anno fa anche i compratori da Giappone e Stati Uniti, mentre la Cina registra quasi un raddoppio dei suoi compratori; forte aumento anche per la Corea (+56%) e per i principali mercati dell’area Mediorientale; in flessione, per ragioni diverse, i numeri da Turchia (-43%) e Hong Kong (-40%).

“Pitti Bimbo si conferma l’appuntamento di riferimento per la moda bimbo internazionale – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – il salone imperdibile per presentare e vedere le novità nelle collezioni delle aziende, e per il lancio di nuovi progetti legati al kidswear. In questi giorni le nostre aziende hanno incontrato tutti i più importanti operatori internazionali del settore, e se in termini numerici le presenze estere sono state di poco inferiori a un anno fa, il numero totale dei negozi intervenuti è rimasto invariato: per noi un segno importante della grande attenzione che la distribuzione internazionale riserva a Pitti Bimbo, in un momento storico in cui sappiamo bene quanto conti – per esigenze di budget e non solo – razionalizzare gli spostamenti dei buyer. E con piacere abbiamo registrato un’inversione di tendenza per mercati di peso come Russia e Ucraina, che dopo i cali consistenti delle ultime edizioni sono tornati finalmente a crescere, così come sono cresciuti i numeri di tanti nuovi mercati per la moda bimbo. E poi una bella performance dell’Italia, da leggere con grande positività per l’andamento dei consumi interni. La moda bimbo sta esprimendo ricerca e qualità, e siamo convinti che i risultati di questo Pitti Bimbo porteranno energia e ottimismo per le prossime stagioni”.

Nella classifica dei primi 20 mercati di riferimento del salone ci sono Russia (241 buyer), Spagna (192), Gran Bretagna (161), Germania (138), Francia (137), Cina (110), Turchia (94), Olanda (93), Ucraina (88), Grecia (82), Corea del Sud (72), Belgio (60), Stati Uniti (49), Giappone (41), Svizzera (41), Emirati Arabi Uniti (40), Polonia (38), Brasile (30), Libano (30) e Austria (29).

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