Un pacchetto di misure per limitare o abbattere la contraffazione a Prato. E’ quello presentato nella sede della Provincia in occasione dell’illustrazione degli esiti dell’indagine che una commissione parlamentare ha svolto nel distretto toscano.
Tra le misure adottabili ci sono prevedere il reato di contraffazione come danno all’impresa e all’economia; coordinare meglio e di più le banche dati di ministeri, forze dell’ordine, procure, prefetture, Asl e quelle degli Enti locali per aumentare l’efficacia del contrasto al fenomeno della contraffazione, dell’alterazione dell’etichettatura e del lavoro nero; prevedere un’Authority per il contrasto alla contraffazione.
A fare la lista degli interventi possibili è stata l‘onorevole Susanna Cenni (nella foto) raccogliendo le indicazioni che la Commissione d’inchiesta Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo darà al Parlamento nel corso dell’illustrazione delle relazioni finali, una delle quali riguarda il settore del tessile e della moda.
“Prato – ha detto l’onorevole Cenni – è uno snodo fondamentale, a livello italiano ed europeo, del movimento e della trasformazione del tessuto. Non ci sono dati scientifici sul fenomeno della contraffazione a livello locale. Abbiamo solo stime a livello italiano ed europeo, che ci dicono che il fenomeno è assai diffuso e rappresenta un danno economico per le imprese rispettose delle norme e per la fiscalità. Allo stesso tempo, Prato rappresenta anche un modello per affinare le armi di contrasto, perché grazie ai Patti territoriali e al sistema di vigilanza e ispezione messo in atto dalla Regione con la collaborazione di tutti i soggetti che operano a livello locale si stanno ottenendo risultati importanti”.
All’incontro, che ha visto la partecipazione delle istituzioni, delle forze dell’ordine e delle categorie economiche e sociali, è intervenuto anche il sindaco di Prato e presidente della Provincia, Matteo Biffoni. “I risultati che emergono dal lavoro della Commissione d’inchiesta – ha detto il sindaco – sono una fonte di ispirazione per affinare al meglio il nostro lavoro di contrasto ai fenomeni che danneggiano l’economia tessile e sui quali stiamo intervenendo da tempo con un lavoro di squadra che sta dando risultati molto positivi. In questo senso, ben vengano norme più incisive, perché sono convinto che aiuteranno l’azione di contrasto delle forze dell’ordine, ad essere ancora più efficaci”.
La Commissione d’inchiesta, istituita il 25 settembre 2013, ha compiuto una missione nella città di Prato il 24 novembre 2014, incontrando i rappresentanti delle istituzioni, dei settori produttivi e delle parti sociali, per approfondire il tema del contrasto alla contraffazione nel settore tessile. La delegazione era composta dal presidente Mario Catania, dalla stessa Susanna Cenni, incaricata di relazionare in Commissione sulla problematica della contraffazione nel distretto tessile di Prato e dal deputato Mattia Fantinati. Altri elementi sono poi stati raccolti, tra maggio e giugno del 2015, con le audizioni di esponenti delle istituzioni e delle categorie economiche pratesi svoltesi in Commissione, a Roma.