IFF lancia le vendite in Cina a rischio zero

Come vendere in Cina i prodotti della moda italiana di fascia medio-alta, semplificando le operazioni di vendita e riducendo a zero i rischi per le aziende italiane? Lo spiegherà il 6 e 7 ottobre a Milano “IFF”, con Linda Tong, presidente della newco panasiatica con quartiere centrale a Shanghai che lavora nel mercato del dettaglio e dell’ingrosso fashion in Cina.

Il progetto IFF Fashion Center prevede che i prodotti della moda italiana saranno esposti in 8 nuovi Fashion Center dislocati nelle più note strade commerciali delle città di Shanghai, Shenzhen, Changsha, Hangzhou, Beijing, Wuhan, Shengyang e Xiamen, con prima apertura nel settembre 2016 a Shanghai. All’interno dei Fashion Center troveranno posto 300 distributori cinesi, selezionati da IFF, che esporranno i prodotti italiani per venderli sia al dettaglio che all’ingrosso, come avviene comunemente in Cina.

Oltre che centri di vendita diretta, i centri di IFF funzioneranno anche come centrali di acquisto online, per mezzo di una piattaforma di e-commerce. La seconda fase del progetto prevede investimenti in tutto il territorio della Repubblica Popolare Cinese.

IFF vuole selezionare circa 200 aziende italiane dell’abbigliamento ed accessori ed i loro prodotti in vista delle operazioni di acquisto per la collezione autunno/inverno 2016/2017 ed i primi incontri avranno inizio proprio il 6 e 7 ottobre a Milano. La formula adottata da IFF e dai suoi partner italiani, Retaily” e “Oriented Italia”, prevede contratti validi 5 anni (a fronte del rilascio di un’esclusiva per tutta la Cina); procedure di registrazione dei marchi a carico di IFF; acquisto di grandi quantitativi di merce; nessun investimento richiesto da parte dei marchi italiani; la merce acquistata in Italia verrà inizialmente “parcheggiata” in aree speciali, dove tasse e dazi doganali sono temporaneamente sospesi, per consentire ai distributori del network di IFF di acquisire ordinativi da parte di grossisti, negozianti e consumatori finali, e procedere quindi allo sdoganamento soltanto avendo la sicurezza di aver già rivenduto i prodotti acquistati.

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